Come promesso a Capitan Harlock, posto il progetto del C.I.S. di Renzo Piano a Cagliari, ultimato nel 1992
Testo tratto dal sito: http://www.bancacis.it/renzo.html#
E' del 1985 l'idea di bandire un concorso internazionale per il progetto della nuova sede del Credito Industriale Sardo. Nel bando una particolare indicazione: progettare un edificio capace di dare risposta alle accresciute esigenze operative del Cis e offrire alla città di Cagliari una piazza originale e modernamente concepita, ma inserita nel contesto urbano e sociale della città.
Con il concorso d'idee - significativamente intitolato "Una piazza per Cagliari" si è inteso cioè perseguire una finalità piu' ampia rispetto al semplice cambio di sede dell'Istituto: quella piazza doveva rappresentare, nella vita di Cagliari, un punto di riferimento per la collettività, un vivibile luogo d'incontro per tutti i cittadini. Integrandosi, nuovo palazzo e piazza avrebbero dovuto segnare, visivamente, concretamente, la piena sintonia fra attivita' economiche e culturali, fra un istituto di credito e la societa' civile.
La proposta del Credito Industriale Sardo ebbe un'eco vastissima in campo nazionale ed internazionale. Allo scadere dei termini del concorso i progetti presentati furono centotrenta: ci avevano lavorato, con grande impegno e straordinaria creativita', diverse centinaia di ingegneri e architetti di tutto il mondo. Il primo premio del concorso fu assegnato ex-aequo al progetto "Phoenix" presentato dall'architetto Renzo Piano ed al progetto "Alloro" dell' equipe guidata dall'architetto Alberto Sposito: entrambi rispondevano alle indicazioni proposte dal CIS.
L'incarico di avviare il progetto esecutivo venne quindi dato dal Consiglio di Amministrazione del Credito Industriale Sardo all'Architetto Renzo Piano, la cui proposta venne valutata come la più rispondente alle esigenze funzionali dell'Istituto ed ai vincoli di realizzazione dell'opera.
La qualità dei progetti presentati ed il valore culturale dell'operazione concorsuale fece nascere l'esigenza di promuovere una serie di iniziative a supporto del concorso stesso: venne quindi pubblicato un volume che raccoglie ed illustra una selezione delle proposte progettuali e venne allestita una mostra che presentò prima alla Cittadella dei Musei di Cagliari e poi a Roma e Venezia - una rassegna dei progetti più interessanti, che offrirono ad un vasto pubblico uno spaccato molto significativo di quanto la cultura architettonica contemporanea sia in grado di esprimere.
Grazie a questa serie di iniziative, il Credito Industriale Sardo, nel 1989, vinse il premio Pico della Mirandola, promosso dall'omonima Cassa di Risparmio.
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l complesso è strutturato in due parti, una pubblica ed una privata: la parte pubblica è costituita da un grande spazio pedonale che diviene piazza, delimitata lateralmente da due edifici e da grandi aree verdi, creando la comunicazione diretta tra la parte di città a monte ed il mare.
Lo spazio privato si concretizza nel volume di tre corpi che costituiscono l'edificio vero e proprio del Cis, che copre un'area di circa 2150 mq. Complessivamente la superficie destinata a uffici è pari a 7.200 mq..
I primi due sono corpi bassi, posti a margine dei lati lunghi dell'area, mentre il terzo è posto trasversalmente e sopraelevato rispetto agli altri. Elemento caratterizzante di tutto il progetto e' l'utilizzo della pietra calcarea, che raccorda l'edificio ad altri monumenti-simbolo della citta', quali la Basilica di Bonaria, il Bastione di Saint Remy ed il Municipio. Si tratta di una pietra, chiamata "biancone tirreno", proveniente da una cava di Orosei e giudicata la piu' simile alla pietra di Bonaria, ormai esaurita. Le buone caratteristiche fisico- meccaniche, data la compattezza e la resistenza alla compressione ed all'usura, ne hanno permesso l'uso oltre che per i rivestimenti esterni, anche per la pavimentazione della grande piazza con diverse lavorazioni.
Per i muretti viene utilizzata la pietra sabbiata a continuazione della pavimentazione della piazza.Nelle torri scala, invece, la pietra diventa bocciardata e un'esigenza funzionale di illuminazione interna fa comparire una doppia fila di lastre grigliate a schermatura dei serramenti.
La relazione tra i due ambiti privato e pubblico non e' pero' di rigida separazione, ma piuttosto di compenetrazione: sono stati infatti realizzati un Auditorium per circa 210 posti a sedere destinato ad accogliere conferenze, spettacoli, meeting e congressi e piazze scoperte e semiscoperte destinate ad attivita' pubbliche e di pettacolo. L'intero grande spazio "porticato" sottostante il corpo alto dell'edificio CIS e' infatti una sorta di struttura di palcoscenico che ospita attrezzature di regia,illuminazione e diffusione sonora sia per le attivita' che prevedono gli spettatori nella piazza coperta che per le attivita' interne all'Auditorium.
Sistemato ai lati dell'edificio, il verde costituisce l'elemento di aggregazione della nuova sede del CIS al contesto urbano: si propone infatti come continuazione naturale della collina del Santuario di Bonaria e dei viali di palme che caratterizzano il lungomare del centro di Cagliari.
Le due aree sopraelevate che delimitano la piazza occupano una superficie di circa 1770 metri quadrati: la scelta del progettista - coadiuvato dagli esperti botanici - è ricaduta sulle palme nane, giudicate idonee sia sotto il profilo dell'armonizzazione con le aree vicine, che in relazione alla loro acclimatazione e conservazione.In corrispondenza dell'ingresso dell'edificio sono state sistemate cinque vasche di Kenzie, mentre su tutta la piazza sono distribuite 46 fioriere con macchia mediterranea (mirto, lentisco e ginepro strisciante).
L'Auditorium annesso al nuovo palazzo del Credito Industriale Sardo è caratterizzato dalla notevole versatilità, ottenuta grazie alla realizzazione di un pavimento articolato in 18 elementi mobili - ciascuno lungo 11 metri - che consentono diverse configurazioni:
- configurazione totalmente piana (per esposizioni, mostre) su una superficie totale di 280 mq.;
- configurazione ad anfiteatro (per concerti e performances) con disponibilità di 150 posti a sedere;
- configurazione a platea (per convegni e conferenze) per complessivi 210 posti.
Ciascuno degli elementi mobili è strutturato in maniera tale da poter contenere, all'interno della propria sagoma, 16 poltroncine.
La fuoriuscita delle poltroncine è azionata da un meccanismo pneumatico.
La movimentazione di sollevamento delle 18 piattaforme avviene idraulicamente.
Il tutto è governato da un complesso sistema computerizzato che controlla i diversi momenti del processo di movimentazione.
Questo impianto si presta ad essere utilizzato sia in forma privata che pubblica. Risulta infatti accessibile sia da Viale Bonaria, attraverso la piazza pubblica, che da Viale Diaz, in modo da consentirne l'utilizzo autonomo rispetto al resto dell'edificio.
Nel palazzo è stato installato un sistema integrato per la supervisione ed il controllo degli impianti tecnologici, di sicurezza e comunicazione.
In particolare sono stati integrati e messi sotto controllo gli impianti di climatizzazione ed elettrici, l'impianto di rilevazione automatica d'incendio e di spegnimento a gas Halon, il sistema di rilevazione allagamenti, il sistema antintrusione, il controllo degli accessi, le porte d'emergenza, il sistema televisivo a circuito chiuso ed il sistema di cablaggio della voce e dei dati.
Complessivamente saranno tenuti sotto controllo 2.500 punti (sensori, badges, allarmi e comandi automatici, etc.) tutti visualizzati per mezzo di 150 grafici. Per quanto riguarda invece il sistema di cablaggio sono previste 600 prese telefoniche e 1200 prese dati che raggiungono in maniera capillare tutti gli uffici.
Il sistema integrato prevede una architettura del tipo ad intelligenza distribuita su due livelli. Al primo livello ci sono i processori o sottosistemi dedicati ai quali si interfacciano direttamente tutti i punti fisici controllati (sensori, sonde di temperatura,valvole motorizzate, interruttori, ecc.). Al secondo livello invece si trova un minicomputer gestionale al quale si interfacciano tutti i terminali per gli operatori, dove risiedono gli archivi storici dei dati (data base) ed il programma di gestione integrata di tutti i sottosistemi.
I punti-operatori sono costituiti da terminali grafici ad alta risoluzione, stampanti e monitors articolati secondo le diverse postazioni richieste. Punti-operatore sono in particolare destinati agli impianti di climatizzazione ed elettrici, alla Sala Operativa, al Corpo di Guardia ed all'Ufficio Sicurezza. Ad ogni posto operatore e' possibile far pervenire solo le informazioni opportunamente segregate, che competono alla specifica funzione.
Tutte le operazioni sono governate dal programma che realizza l'integrazione tra tutti i sottosistemi collegati. In questo modo si raggiungono piu' obiettivi: presentare anche in forma grafica le informazioni agli operatori in modo omogeneo indipendentemente dal sottosistema di provenienza; costituire un Data Base comune; realizzare l'interscambio dei dati tra i diversi sottosistemi, generare i dati gestionali di manutenzione, i dati di costo della conduzione e dell'analisi del traffico dati, generare le statistiche degli allarmi, dei guasti dei costi energetici, ecc..
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Secondo i presupposti del concorso l'opera doveva diventare una sorta di "piazza", da vivere in ogni momento della giornata, purtroppo la zona è sempre praticamete vuota, evidenziando la mal-riuscita dell'intento progettuale. Sicuramente migliore di tantissime altre realizzazioni anche posteriori, soprattutto per la tecnologia utilizzata (forse è ancora oggi l'edificio tecnologicamante più avanzato a Cagliari).
Testo tratto dal sito: http://www.bancacis.it/renzo.html#
E' del 1985 l'idea di bandire un concorso internazionale per il progetto della nuova sede del Credito Industriale Sardo. Nel bando una particolare indicazione: progettare un edificio capace di dare risposta alle accresciute esigenze operative del Cis e offrire alla città di Cagliari una piazza originale e modernamente concepita, ma inserita nel contesto urbano e sociale della città.
Con il concorso d'idee - significativamente intitolato "Una piazza per Cagliari" si è inteso cioè perseguire una finalità piu' ampia rispetto al semplice cambio di sede dell'Istituto: quella piazza doveva rappresentare, nella vita di Cagliari, un punto di riferimento per la collettività, un vivibile luogo d'incontro per tutti i cittadini. Integrandosi, nuovo palazzo e piazza avrebbero dovuto segnare, visivamente, concretamente, la piena sintonia fra attivita' economiche e culturali, fra un istituto di credito e la societa' civile.
La proposta del Credito Industriale Sardo ebbe un'eco vastissima in campo nazionale ed internazionale. Allo scadere dei termini del concorso i progetti presentati furono centotrenta: ci avevano lavorato, con grande impegno e straordinaria creativita', diverse centinaia di ingegneri e architetti di tutto il mondo. Il primo premio del concorso fu assegnato ex-aequo al progetto "Phoenix" presentato dall'architetto Renzo Piano ed al progetto "Alloro" dell' equipe guidata dall'architetto Alberto Sposito: entrambi rispondevano alle indicazioni proposte dal CIS.
L'incarico di avviare il progetto esecutivo venne quindi dato dal Consiglio di Amministrazione del Credito Industriale Sardo all'Architetto Renzo Piano, la cui proposta venne valutata come la più rispondente alle esigenze funzionali dell'Istituto ed ai vincoli di realizzazione dell'opera.
La qualità dei progetti presentati ed il valore culturale dell'operazione concorsuale fece nascere l'esigenza di promuovere una serie di iniziative a supporto del concorso stesso: venne quindi pubblicato un volume che raccoglie ed illustra una selezione delle proposte progettuali e venne allestita una mostra che presentò prima alla Cittadella dei Musei di Cagliari e poi a Roma e Venezia - una rassegna dei progetti più interessanti, che offrirono ad un vasto pubblico uno spaccato molto significativo di quanto la cultura architettonica contemporanea sia in grado di esprimere.
Grazie a questa serie di iniziative, il Credito Industriale Sardo, nel 1989, vinse il premio Pico della Mirandola, promosso dall'omonima Cassa di Risparmio.
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l complesso è strutturato in due parti, una pubblica ed una privata: la parte pubblica è costituita da un grande spazio pedonale che diviene piazza, delimitata lateralmente da due edifici e da grandi aree verdi, creando la comunicazione diretta tra la parte di città a monte ed il mare.
Lo spazio privato si concretizza nel volume di tre corpi che costituiscono l'edificio vero e proprio del Cis, che copre un'area di circa 2150 mq. Complessivamente la superficie destinata a uffici è pari a 7.200 mq..
I primi due sono corpi bassi, posti a margine dei lati lunghi dell'area, mentre il terzo è posto trasversalmente e sopraelevato rispetto agli altri. Elemento caratterizzante di tutto il progetto e' l'utilizzo della pietra calcarea, che raccorda l'edificio ad altri monumenti-simbolo della citta', quali la Basilica di Bonaria, il Bastione di Saint Remy ed il Municipio. Si tratta di una pietra, chiamata "biancone tirreno", proveniente da una cava di Orosei e giudicata la piu' simile alla pietra di Bonaria, ormai esaurita. Le buone caratteristiche fisico- meccaniche, data la compattezza e la resistenza alla compressione ed all'usura, ne hanno permesso l'uso oltre che per i rivestimenti esterni, anche per la pavimentazione della grande piazza con diverse lavorazioni.
Per i muretti viene utilizzata la pietra sabbiata a continuazione della pavimentazione della piazza.Nelle torri scala, invece, la pietra diventa bocciardata e un'esigenza funzionale di illuminazione interna fa comparire una doppia fila di lastre grigliate a schermatura dei serramenti.
La relazione tra i due ambiti privato e pubblico non e' pero' di rigida separazione, ma piuttosto di compenetrazione: sono stati infatti realizzati un Auditorium per circa 210 posti a sedere destinato ad accogliere conferenze, spettacoli, meeting e congressi e piazze scoperte e semiscoperte destinate ad attivita' pubbliche e di pettacolo. L'intero grande spazio "porticato" sottostante il corpo alto dell'edificio CIS e' infatti una sorta di struttura di palcoscenico che ospita attrezzature di regia,illuminazione e diffusione sonora sia per le attivita' che prevedono gli spettatori nella piazza coperta che per le attivita' interne all'Auditorium.
Sistemato ai lati dell'edificio, il verde costituisce l'elemento di aggregazione della nuova sede del CIS al contesto urbano: si propone infatti come continuazione naturale della collina del Santuario di Bonaria e dei viali di palme che caratterizzano il lungomare del centro di Cagliari.
Le due aree sopraelevate che delimitano la piazza occupano una superficie di circa 1770 metri quadrati: la scelta del progettista - coadiuvato dagli esperti botanici - è ricaduta sulle palme nane, giudicate idonee sia sotto il profilo dell'armonizzazione con le aree vicine, che in relazione alla loro acclimatazione e conservazione.In corrispondenza dell'ingresso dell'edificio sono state sistemate cinque vasche di Kenzie, mentre su tutta la piazza sono distribuite 46 fioriere con macchia mediterranea (mirto, lentisco e ginepro strisciante).
L'Auditorium annesso al nuovo palazzo del Credito Industriale Sardo è caratterizzato dalla notevole versatilità, ottenuta grazie alla realizzazione di un pavimento articolato in 18 elementi mobili - ciascuno lungo 11 metri - che consentono diverse configurazioni:
- configurazione totalmente piana (per esposizioni, mostre) su una superficie totale di 280 mq.;
- configurazione ad anfiteatro (per concerti e performances) con disponibilità di 150 posti a sedere;
- configurazione a platea (per convegni e conferenze) per complessivi 210 posti.
Ciascuno degli elementi mobili è strutturato in maniera tale da poter contenere, all'interno della propria sagoma, 16 poltroncine.
La fuoriuscita delle poltroncine è azionata da un meccanismo pneumatico.
La movimentazione di sollevamento delle 18 piattaforme avviene idraulicamente.
Il tutto è governato da un complesso sistema computerizzato che controlla i diversi momenti del processo di movimentazione.
Questo impianto si presta ad essere utilizzato sia in forma privata che pubblica. Risulta infatti accessibile sia da Viale Bonaria, attraverso la piazza pubblica, che da Viale Diaz, in modo da consentirne l'utilizzo autonomo rispetto al resto dell'edificio.
Nel palazzo è stato installato un sistema integrato per la supervisione ed il controllo degli impianti tecnologici, di sicurezza e comunicazione.
In particolare sono stati integrati e messi sotto controllo gli impianti di climatizzazione ed elettrici, l'impianto di rilevazione automatica d'incendio e di spegnimento a gas Halon, il sistema di rilevazione allagamenti, il sistema antintrusione, il controllo degli accessi, le porte d'emergenza, il sistema televisivo a circuito chiuso ed il sistema di cablaggio della voce e dei dati.
Complessivamente saranno tenuti sotto controllo 2.500 punti (sensori, badges, allarmi e comandi automatici, etc.) tutti visualizzati per mezzo di 150 grafici. Per quanto riguarda invece il sistema di cablaggio sono previste 600 prese telefoniche e 1200 prese dati che raggiungono in maniera capillare tutti gli uffici.
Il sistema integrato prevede una architettura del tipo ad intelligenza distribuita su due livelli. Al primo livello ci sono i processori o sottosistemi dedicati ai quali si interfacciano direttamente tutti i punti fisici controllati (sensori, sonde di temperatura,valvole motorizzate, interruttori, ecc.). Al secondo livello invece si trova un minicomputer gestionale al quale si interfacciano tutti i terminali per gli operatori, dove risiedono gli archivi storici dei dati (data base) ed il programma di gestione integrata di tutti i sottosistemi.
I punti-operatori sono costituiti da terminali grafici ad alta risoluzione, stampanti e monitors articolati secondo le diverse postazioni richieste. Punti-operatore sono in particolare destinati agli impianti di climatizzazione ed elettrici, alla Sala Operativa, al Corpo di Guardia ed all'Ufficio Sicurezza. Ad ogni posto operatore e' possibile far pervenire solo le informazioni opportunamente segregate, che competono alla specifica funzione.
Tutte le operazioni sono governate dal programma che realizza l'integrazione tra tutti i sottosistemi collegati. In questo modo si raggiungono piu' obiettivi: presentare anche in forma grafica le informazioni agli operatori in modo omogeneo indipendentemente dal sottosistema di provenienza; costituire un Data Base comune; realizzare l'interscambio dei dati tra i diversi sottosistemi, generare i dati gestionali di manutenzione, i dati di costo della conduzione e dell'analisi del traffico dati, generare le statistiche degli allarmi, dei guasti dei costi energetici, ecc..
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Secondo i presupposti del concorso l'opera doveva diventare una sorta di "piazza", da vivere in ogni momento della giornata, purtroppo la zona è sempre praticamete vuota, evidenziando la mal-riuscita dell'intento progettuale. Sicuramente migliore di tantissime altre realizzazioni anche posteriori, soprattutto per la tecnologia utilizzata (forse è ancora oggi l'edificio tecnologicamante più avanzato a Cagliari).